Bambini: 3D si, 3D no
L’ Associazione dei Consumatori, Adiconsum, ha chiesto ed ottenuto una nuova regola : Niente occhialini per la visione di films in 3D al cinema da parte dei minori di sei anni di età.
Alla base di questa decisione i presunti inconvenienti, alcuni anche seri, che si sono riscontrati in quelle Sale dove si è assistito a svenimenti, capogiri a causa di questi occhiali.
Ma è veramente tanto deleterio l’uso degli occhialini 3D ? Secondo il professore Matteo Piovella, presidente della Società oftalmologica italiana (Soi), intervistato dal sito Dica 33, è grande la sua sorpresa nei confronti della decisione del Consiglio Superiore della Sanità.
Chi ha preso questa decisione sostiene che nei piccoli i disturbi funzionali sarebbero dovuti al mancato sviluppo, prima dei sei anni d’età, della visione binoculare- Il Professor Piovella dice che da sempre si sa che tale visione si sviluppa nel bambino a quattro mesi di età e che la capacità di messa a fuoco di un bambino di tre anni è decuplicata rispetto al giovane.
Ne deriva, secondo il parere dell’esperto, che il film in 3D non debba venire criminalizzato e che se problemi si sono manifestati è solo perché il bambino potrebbe avere un problema di natura oculistica indipendente dalla visione del 3D.
Insomma, chi non sopporta la tecnologia 3D ha un inconveniente visivo da individuare e correggere.
Chi avverte malessere deve sospendere la visione e riprenderla solo se il disturbo è passato. Infine potrebbe essere una buona idea ripristinare l’intervallo di almeno 15 minuti tra il primo e il secondo tempo, per dare modo alla vista di riposarsi. Escludo, però, che si debba, per eccesso di prudenza, evitare l’importante momento di aggregazione dell’andare al cinema tra genitori e figli