Il 3D per la cura dell’occhio pigro
Di bambini in relazione al 3D ne abbiamo sempre parlato per gli allarmi, piuttosto fondati, riguardanti la pericolosità della visione tridimensionale al cinema per i bambini più piccoli . E’ vivamente sconsigliata la visione di film in 3D sotto i 6 anni di età.
Adesso però da una ricerca dell’Università del Texas pubblicata sulla rivista della Società americana di oftalmologia pediatrica, abbiamo una riabilitazione, almeno parziale, delle immagini 3D verso i bambini .
Usando una particolare tecnica, il Cinema 3D diventa una cura efficace per l’occhio pigro, a cui i bambini si sottopongono molto volentieri.
L’occhio pigro, nome comune per l’ambliopia, è un’alterazione della visione dello spazio che si manifesta inizialmente durante i primi anni di vita. L’effetto principale è un comune deficit dell’acutezza visiva e si considera ambliope un occhio che abbia almeno una differenza di 3/10 rispetto all’altro. Ne è affetta circa il 2% di tutta la popolazione e il 4-5% dei bambini; essa è considerata una delle prime cause di deficit visivo nei giovani sotto i 20 anni. Una diagnosi precoce può, nella maggioranza dei casi, prevenire difetti permanenti.
Otto bambini ambliopici dai 4 a 10 anni di età sono stati arruolati in uno studio prospettico per guardare 3 film 3D a settimana, opportunamente modificati, per 2 settimane su un tv 3D passivo.
Sappiamo che gli occhiali 3d passivi mostrano a ciascun occhio una diversa versione del filmato, per creare l’effetto tridimensionale . In questo caso però in aggiunta le immagini mostrate all’occhio “pigro” erano ad alto contrasto, mentre quelle per l’occhio più forte erano a basso contrasto.
Sono stati creati versioni ad hoc di 18 popolari lungometraggi animati con questa particolare alterazione. Il contrasto per l’occhio da stimolare è stato inizialmente fissato a un livello ridotto che ha permesso la visione binoculare ed è stato poi incrementato del 10% ad ogni visita.
Il nuovo trattamento film assicura che l’occhio pigro ottiene la stimolazione visiva di cui ha bisogno per migliorare la visione e assicura che i due occhi cooperare per lavorare insieme.
Al termine delle due settimante l’acuità visiva è migliorata in modo significativo e tutti i bimbi presentavano un netto miglioramento delle condizioni iniziali .
Bisogna anche considerare che i bambini si sono sottoposti con maggior dedizione a questa cura divertente, rispetto al dover vivere con un occhio oscurato .
La visione passiva di lungometraggi a contrasto differenziato è fattibile e potrebbe essere un nuovo trattamento promettente per l’ambliopia infantile. Il miglioramento massimo che può essere raggiunto resta ancora da determinare. Non sono noti effetti collaterali associati a questo nuovo trattamento.